Il povero ateo

Beati voi. Dico davvero, beati voi che nella Bibbia , nel Corano, nel Talmud, nell’ I Ching e in tanti altri libri misteriosi trovate buonissime risposte a tutte le domande, a partire dalle più angosciose. Quelle che il più delle volte mettiamo da parte con un gesto appena accennato prima di tornare al lavoro, all’ amore, alla rabbia o alla dolcezza che ci offre la modesta vita quotidiana. Io non posso. Quei libri non li ho davvero letti, però li ho sbirciati. Come tutti.
So che sono pieni di storia e di storie millenarie, affascinanti e incomprensibili, almeno per la mia piccola mente di ateo. Ho pronunciato questa parola con inquietudine, attraversato da una paura strisciante, ultima eredità dell’educazione religiosa ricevuta: il lontano scampanio, festoso e terribile, che mi accompagnerà per sempre, in sottofondo, cercando di tenere vivo il filo che vuole tenermi legato al tremendo, terrificante Timor di Dio.
Ecco, l’ho detto. E, vincendo la paura, lo ripeto: sono ateo.
Nei sacri testi ci sono in effetti migliaia e migliaia di buoni consigli per la vita. Ma non ce n’è uno che sia uno davvero convincente per rimediare alla sua fine. Questo è il punto.
Troppe volte, spesso in una chiesa gelida, ho pianto e visto piangere fratelli, amici, persone care venute malvolentieri a salutare per sempre chi non avrebbero visto mai più. Lugubri, definitive cerimonie spesso officiate da un ministro distratto e dominate dall’ attesa di diventarne il grande protagonista, assente e ridotto al silenzio.
E però quel pianto, quel dolore hanno il volto terreo e scavato di una confusa verità. L’ unica verità che secoli e secoli di parole elevate non riusciranno mai a confutare, se non con pietosi, sottilissimi inganni.
Insomma, al povero ateo non resta che confidare nel frenetico, incessante, vitale ma ancora imperscrutabile movimento di infiniti elettroni che saltano come impazziti da un’orbita all’altra (così dicono i fisici della quantistica), cullandosi nella folle speranza di mondi alternativi, di uno spazio ed un tempo sorprendenti e diversi.
Magari, chissà, quei piccoletti saranno capaci di regalare a noi, a tutti, una vera anima.

 

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