Sapessi com’era strano darsi appuntamento a Milano in un Trani a gogò
“Seconda traversa a sinistra nel viale,
ci sta quel locale abbastanza per male
che chiamano “Trani a gogò”… (1)
Chi ha frequentato certi locali a Milano tra gli anni ’60 e ’70, e oggi si ferma, nonostante l’età, a bere un bicchiere di vino in uno di quei bar sui navigli, non può evitare che il flusso dei ricordi riemerga.
Gli mancheranno tra gli avventori personaggi come il Cerutti Gino (2), la gagarella del Biffi Scala (3) o Veronica (4) con cui il rischio del platonico era pari a zero; sentirà probabilmente stringersi il cuore pensando come fosse strano sentirsi innamorati a Milano (5) o forse ricorderà quei pomeriggi dove una radio lontana dava i risultati delle ultime partite e sentirà riecheggiare una voce che gli diceva “Caro, non ho detto andiamo a passeggiare e neppure a scambiarci qualche bacio… Dico proprio quella cosa che sai, e che a te piace, credo, quanto a me!” (6).
Il sapore di quei vini rossi che venivano da Trani, inebrianti anche se non erano doc, biologici o naturali, davano un odore pungente ai tavolini dove, seduti, non c’erano solo quattro pensionati mezzo avvelenati a stramaledir le donne il tempo e il governo (7), ma vecchi e giovani immersi in febbrili discussioni sull’anno che verrà (8) e sul calore che avrebbe irradiato il sol dell’avvenir (9). C’era chi raccontava di quaranta dì, quaranta nott, a San Vittur a ciapaa i bott, (10) chi rincorreva già da tempo un bel sogno d’amore (11), chi raccontava che a Porta Romana ci sono le ragazzine che te la danno (12), chi aveva lasciato la via Gluck per andare a vivere in città (13), chi invece il proprio paese al Sud e pensava Amara terra mia! (14). Tutti una cosa però l’avevano ben chiara in testa: Vivere, senza malinconia (15).
E può anche capitare che, mentre termina di sorseggiare il calice di vino rosso in quel locale sui navigli, si avvicini la barista, gli riempia il bicchiere e, guardandolo negli occhi con voce complice, sussurri: passi la sera scolando barbera, eh! (1).
1 – Giorgio Gaber, Trani a gogò (clicca qui)
2 – Giorgio Gaber, La ballata del Cerutti Gino (clicca qui)
3 – Nanni Svampa: La Gagarella del Biffi Scala (clicca qui)
4 – Enzo Jannacci, Veronica (clicca qui)
5 – Ornella Vanoni: Innamorati a Milano Clicca qui)
6 – Laura Betti, Quella cosa in Lombardia (clicca qui)
7 – Fabrizio De André, La città vecchia (clicca qui)
8 – Lucio Dalla, L’anno che verrà (clicca qui)
9 – Luisa Ronchini, Renzo Bonometto, Canto dei Malfattori (clicca qui)
10 – Ornella Vanoni, Ma mi (clicca qui)
11 – Enzo Jannacci, El portava i scarp del tennis (clicca qui)
12 – Gufi, Porta Romana (clicca qui)
13 – Adriano Celentano, Il ragazzo della via Gluck (clicca qui)
14 -Domenico Modugno, Amara terra mia (clicca qui)
15 – Enzo Jannacci, Vivere (clicca qui)
se cliccate, sentirete le canzoni!