Viaggio negli anni 80

Martedì 27 febbraio, nella libreria Feltrinelli di Bologna, il Prof. #diegogiachetti ha presentato il suo libro “Odio il lunedì“, nato da una intervista fatta a Vasco a fine 2023.
Ma perché il binomio anni 80/Vasco ?
Perché, secondo il Prof. Giachetti, i testi delle canzoni di Vasco di allora sono documenti utili a ricostruire lo spirito del tempo.
Sono gli anni della generazione dei giovani, radio libere, discoteche, la conquista della notte, il sabato sera, uscire di sera, ma non solo, l’indipendenza del movimento giovanile femminista, il nuovo rapporto maschio-femmina, l’atteggiamento nei confronti del lavoro che comincia a cambiare: sembra che la giornata del lunedì sia il giorno della settimana con il maggiore assenteismo nel lavoro, si unisce al riposo del sabato e della domenica .
A mio parere gli anni’ 80 sono per Vasco anni di svolta, di rinascita, ha da poco perso il padre (31 ottobre 1979), abbandona gli studi universitari di pedagogia, per studi più affini alla sua inclinazione, conosce il carcere, 22 giorni di galera di cui 5 in isolamento.
Solitudine, rabbia, anarchia, diventano lo stimolo di nuove canzoni, quasi una rivoluzione musicale, che influenzerà negli anni anche il linguaggio parlato: vado al massimo… siamo solo noi …. Vita spericolata … e va bene va bene così … c’è chi dice no … liberi, liberi … odio il lunedì …cosa succede in città … bollicine … colpa di Alfredo … fino a cantare … portatemi Dio.
Questo è Vasco, un mito che canta da quasi 50 anni, ha composto a tutt’oggi 192 canzoni e ci ha presi un po’ tutti, perché ognuno di noi trova nelle sue canzoni se stesso.
Vasco è tutti noi quando intona : “Perché la vita è un brivido che vola via, é tutto un equilibrio sopra la follia”
Grazie Vasco di esistere e grazie Prof. Giachetti per la sua attenta lettura di questo mio caro grande amico.

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