Siamo qui, ad aspettare un treno che ti porterà lontano da me.
La nostra storia finisce semplicemente come era iniziata.
Non ti amo più.
È la prima domenica d’autunno. Facciamo colazione in silenzio mentre la vicina del piano di sopra passa l’aspirapolvere.
Non sento la tua voce, ti leggo le parole sulle labbra.
La sorpresa diventa sollievo, finalmente.
Non ti amo più nemmeno io, ma sono troppo codardo per dirlo.
Sei sempre stata tu la più forte tra noi due.
Ti liberi di me e ti organizzi una nuova vita.
Hai deciso di partire e realizzare un sogno di gioventù, andare a vivere in Messico.
Prendi solo i vestiti e qualche libro, il resto lo lasci qui.
Rimango solo dopo tanto tempo. Tu ricominci e a me lasci i punti fermi.
Perché ho bisogno di ritrovarmi nelle mie abitudini.
Noi due, in una stazione deserta.
L’alba di un giorno nuovo.
Il treno sta arrivando. Ti tiro verso di me perché sei troppo vicina alla riga gialla: non vorrei mai mi cadessi sui binari.
Tu fraintendi e mi accarezzi il viso e quando la tua testa si appoggia alla mia giacca, spero che tutto finisca in fretta.
Perché se non ci sono ferite da risanare o tradimenti da perdonare, quando finisce un amore che è stato felice, bisogna sapersi lasciare con la stessa felicità con cui ci si è presi.
Ora sorridimi se vuoi, non sarà facile ma sai, si muore un po’ per poter vivere. Arrivederci amore, sì… ciao. Ciao. Ciao.
Oh, guarda che perdi il treno.