L’incipit è la bomba sonora di I Saw Her Standing There, con due versi d’inizio che sono una chiara allusione sessuale: She was just seventeen/ You know what I mean. Si prosegue tra cover e pezzi minori per arrivare a Please Please Me, il primo singolo dei quattro a raggiungere la vetta delle chart. Poi si cambia facciata. Si parte da Love Me Do e si arriva a Twist and Shout: un’altra botta di velocità e adrenalina dopo un nucleo di pezzi più lenti. Sette brani per facciata, quattordici in tutto. Poco più di mezz’ora per cambiare la storia della musica. Un venerdì. Il 22 marzo 1963. Quando nei negozi arrivò il primo album dei Beatles. La loro storia era cominciata un po’ prima, ma non tanto. Il loro primo 45 giri, Love Me Do, era uscito nell’ottobre del ’62. Nel primo album, Please Please Me, misero otto canzoni tutte loro e sei cover. Per registrarlo ebbero a disposizione solo quindici ore, l’11 febbraio 1963, un lunedì. I quattro scarafaggi registrarono nastri su nastri, per tutto il giorno. Alla fine erano esausti. Twist and Shout, ultimo brano dell’album, fu anche l’ultimo a essere registrato. Ormai le voci stavano sfumando ed è incredibile che il pezzo contenga così tanta energia. Fu l’unico di cui venne eseguito un solo take. Al secondo, le corde vocali di John Lennon erano talmente arroventate che lo studio rischiò di andare a fuoco.