Jànos Starker, il maestro

Prega il giovane Jànos: Barukh atah Adonai Eloheinu melekh ha’olam, ha’gomeyl lahayavim tovot, sheg’malani kol tov. Amén. Mi sheg’malkha kol tov, hu yigmalkha koltov. Selah, Amén (1), prega per lo scampato pericolo e piange la morte dei suoi fratelli nel campo di sterminio nazista.

Jànos Starker, splendido enfant-celliste dall’età di sei anni. Kodály e Bach i suoi compagni di giochi. Seguiranno settantasette anni in musica. Carriera professionale iniziata in Ungheria, a undici anni. L’innata perfezione tecnica come maledizione e l’amore per l’insegnamento come espiazione.
Il 28 aprile ci ha lasciato un giovane musicista di ottantotto anni. Non ha mai voluto che il suo cognome fosse pronunciato con la S alla tedesca; Jànos non ha mai dimenticato. Suona ancora per noi Kol Nidrei (2), Amén יאנוש סטארקר.
(3)

(1) Benedetto sii Tu, o SIGNORE, nostro D_o, Re dell’universo, Tu che doni cose buone all’indegno e mi hai concesso ogni bontà. Amén. Colui che ti ha donato ogni bontà, possa Egli continuare a concederti ogni bontà. Selah Amén. [La Birkhat Ha-Gomeyl è la benedizione che viene recitata per essere sopravvissuti a una prigionia, una malattia, un pericolo.]
(2) significa “Tutte le promesse”, è l’inizio di una preghiera per Yom-Kippur la cui melodia è stata ripresa da Max Bruch nelle Variazioni Kol-Nidrei op.47 per violoncello e orchestra.
(3) Jànos Starker

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