«Ciao, Falco.»
«Ehi, Colomba, come va?»
«Come vuoi che vada. Lo vedi anche tu come siamo ridotti. Se penso che di me si parlava per la faccenda di Noè e della fine del diluvio, e soprattutto per la pace!»
«E io che devo dire, allora? Il fiero rapace, veloce, astuto, re della caccia?»
«Ma ti rendi conto, Falco, che l’altro giorno ho incontrato uno stormo di rondini che migravano e che in coro mi hanno urlato Ci vediamo in primavera, Cicchittona bella!»
«E ti è andata pure bene. Io mi becco dei Ciao Santanchè e Ma guarda che bel pezzo di Capezzone!»
«Comunque questa storia ha da finire; sto perdendo tutta la mia credibilità, sia fra gli uccelli, che fra gli umani.»
«Non c’è nulla da fare, temo. A meno che io non vada dai cosiddetti falchi, tu dalle “colombe” e scarichiamo a raffica.»
«Ci sto. Almeno una soddisfazione ce la prenderemo.»
«Allora intesi. Ciao, Colomba.»
«Ciao, Falco, e… Una guanata li seppellirà!».