L’anno scorso il tasto delle maiuscole decise che non ne voleva sapere più di me. Poco male, pensai. Lo farò riparare. Ma vinse la pigrizia. Insieme alle maiuscole dovetti dire addio ai punti e virgola e alle parentesi tonde.
Per un intero anno ho tenuto per me gli interrogativi, cercando le risposte. Ho contenuto le esclamazioni, imparando ad essere consapevolmente assertivo. Neanche le faccine ho potuto fare. Il che mi ha costretto a una maggiore attenzione verso intenzioni e significati di ciò che scrivevo.
La sola cosa possibile senza l’aiuto del copia e incolla era il cuoricino. All’inizio la cosa mi ha imbarazzato. Poi ho realizzato che non bisognava avere eccessivo pudore dei sentimenti. Ho sfrondato i periodi di inutili subordinate, mi sono ridotto all’essenziale.
Ora ho una tastiera nuova, il tasto delle maiuscole funziona. Ma sono cambiato. Aveva ragione Darwin: non sopravvive il più forte, ma chi si adegua. ; : è ) ( ! ? 🙂 🙁