Mio nonno sapeva leggere e scrivere. Per sua moglie scrisse una poesia d’amore. Le costruì il letto di nozze. Una testiera altissima come la prua di una barca, impiallacciata con venature a specchio. La pediera bombata e lucida era la poppa di un piroscafo. Lungo le cornici correva un intarsio, liscio come se fosse dipinto. Un nastro si avvoltolava mostrando il verso. S’incrociavano essenze diverse che si alternavano sempre uguali, come se lui avesse voluto dirle: non dimenticarlo, i nostri giorni insieme saranno così, alcuni chiari, altri più scuri, ma quel che li tiene assieme è questo disegno che si ripete con infinita pazienza. Mio nonno scriveva poesie.