Volevo fare la brava mamma, capire come la mia Betta si sentiva, a pochi giorni dall’inizio della Prima Elementare. Lei, taceva. Mi sono lanciata in una domanda. “Betta, dimmi un po’, ma tu come stai vivendo questi giorni che precedono l’inizio della scuola, hai ansie, curiosità, paure, speranze, gioie, timori?”
“Mamma, che vuol dire timori?” “Timori vuol dire paure” “Allora, mamma hai detto due volte la parola paure”
Trovato l’errore, fine della discussione.
Il giorno dopo mi chiede lei: “Mamma, secondo te come ci distribuiranno nei banchi? Maschi, femmine, bianchi, neri?”
“Betta non lo so, lo decideranno le maestre”
Non sono stata in grado di rispondere, fine della discussione.
Il giorno dopo esordisce: “Mamma, a proposito della distribuzione nei banchi ho chiesto alla nonna, perché LEI è maestra e se ne intende, e mi ha detto che ci possiamo accoppiare due femmine, un maschio e una femmina, due maschi, una femmina e un maschio, come vogliamo noi.”
(ehehe t’ho beccato io adesso)
“Betta hai detto 2 volte un maschio e una femmina”
“Certo mamma, perché le femmine possono sedersi sia a destra sia a sinistra”
Non ce l’ho fatta, fine della discussione.
Mi metto le orecchie di mamma asina e resto a casa, tu vai a scuola, và.