La Kippah, Il Rabbino e Beniamino.

 

Il Rabbino: sai Beniamino perché gli uomini portano la Kippah?
Beniamino: No, non lo so
Il Rabbino: e tu mamma di Beniamino lo sai?
La mamma: no, non lo so
Il Rabbino: perché gli uomini si ricordino sempre, di giorno e di notte, che c’è qualcuno sopra di loro e che non possono abbandonarsi al delirio di onnipotenza. E sai anche perché le donne non portano la Kippah?
Beniamino: No rabbino… perché?
Il Rabbino: non la portano perché le donne questo già lo sanno.

Le donne, anche quelle che non vanno dal Rabbino, sanno di non essere onnipotenti. Vivono tuttavia la loro esistenza oscillando tra l’uso e l’abuso della loro magnificenza  di esseri umani fallaci. E quale modo migliore se non quello di essere golose? Golose di vita, di sentimenti, di musica, di cibo, di eros, di thanatos – inevitabilmente.
La vera abbuffata è quella della libertà e dell’indipendenza.
“Domani arriva  – dice la mia amica, che è anche la mamma di Beniamino, parlando del marito rimasto in città – sono almeno 5 settimane che non ci vediamo. Sono un po’ in agitazione, sto sistemando casa. Sai, quando ti abitui a stare da sola e ti allarghi,  prendi possesso degli spazi, tutto lo spazio è tuo. No, no – non è un problema. Figuriamoci! Sono pronta, sono pronta, sento di essere pronta.”
La mamma di Beniamino infatti non porta la Kippah.

 

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