A che punto siamo?

A che punto siamo? Oggi, trascinati da narcisistiche retoriche, travolti dagli obliqui algoritmi verso nuovi e fetenti opposti estremismi, rischiamo di perdere di vista la posta in gioco. Viviamo in nuova solitudine desocializzante – ci abbarbichiamo a differenze, identitarie ma ormai secondarie. Destra e sinistra non sono più lo schema per guardare al tutto. Il rossobrunismo ne è la patente conferma. Per me, dico per me, ma spero per altre persone, la questione su cui impegnarci parte dalla politica internazionale. Putin Musk Trump sono i vessilli di prepotenza e ingiustizia, di menzogna e brutalità, di prevalenza del più forte – contro tutti i valori per cui io, personalmente io, mi sento viva. Si è scatenata una battaglia potente, che usa ogni strumento di cui è padrona, contro libertà e democrazia, contro l’Europa. Contro di noi, credo. Stiamo assistendo al tramonto dell’Occidente, quello vero e definitivo, stavolta?

4 commenti su “A che punto siamo?”

  1. Io, per mio istinto, sono sempre ottimista, abbiamo visto momenti peggiori e sfiorato l’orlo dell’abisso varie volte anche prima e non capisco tutto questo strombazzare la catastrofe di un cretino che in fondo è solo un uomo e ha solo il potere che gli è concesso dal “popolo” com’è definito nella loro Costituzione. E stiamo attenti ché il popolo è volubile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *