Perché o fai, dirimpettaia der condominio?
Tu credi profondamente che senza di lui non avresti protezione.
Tu, dentro dentro, sei convinta di aver bisogno di quel braccio a difesa. Salvo poi averlo addosso per offesa e minaccia.
Perché, dirimpettaia cara, non potrai dire a questo tuo lui che non lo ami più,
non potrai mica dire che te ne vai altrove, no no no.
Questa è un’offesa alla sua dignità di uomo.
Come ti permetti di anelare a un’indipendenza?
Tu?!
Tu che non sei nessuno,
che non sei buona a fare le cose pratiche,
che non vali una lira quando regna bastoni,
che, se non fosse stato per lui, chissà dove staresti e con chi,
che manco guidi (eh, dirimpettaia dei miei sandali Teva, perché ntaa pii sta patente e impari a parcheggià e a orientatte pe’ Roma? Sarebbe ora, too dico gratis)
che manco sai come se programma er decoder de sky.
Lui sì, queste cose le sa. E sa che, se non si sbriga a prendere provvedimenti, c’avrai chissà quali arzate d’ingegno che te faranno allontanà e divertitte artrove.
Visto che non può toglierti le scarpe perché in Italia è vietato daa legge, cercherà de levatte credibilità, sicurezza (capirai, dirimpettà, manco ce vò tanto cottè: sei bella, brava, ntelliggente, se vede lontano un miglio, ma se vede pure che nu lo sai, ntenerendiconto. Anche na bella psicoterapia nun guasterebbe), te pierà ngiro, comincerà a dire che la casa è sua, il lavandino è suo, il frigo è suo e il letto è suo. E tu accetterai. Ripiegherai nelle zone d’ombra della casa.
Ignoro perché tu accetti, faccio l’ipotesi che sei stata educata come me ad aspettarti ragionevolezza e che la prepotenza ti spiazzi (eppure è così normale… Ma non ci hanno insegnato a rispondere con la clava o con la protesta o con la spada alla prepotenza),
o che comunque ti abbiano implicitamente fatto capire che si è più amabili quando si è oblativi, mediatori, diplomatici e si abbozza per amor di pace. La donna parte da terra nella lotta libera di coppia e cercano anche di farlo passare per ‘naturale’.
Lui, intanto, ti viene a svegliare appena t’addormenti e ti fa la guerra delle minacce e dei ricatti. E tu ci credi. Ti ha anche puntato un coltello l’altra notte, co gli occhi da matto.
Ignoro perché ci credi, visto che dei due sei senza dubbio la più agile e che la legge ti protegge: in fondo a te c’è un Iran che furoreggia e vige.
Ve sento (più che altro lui) tutte le sere.
Che ti sbeffeggia, ti umilia davanti ai figli, e tu niente, nu risponni. E lui ride. E urla. Lo sentiamo tutti, ar pianerottolo, ma nessuno interviene, perché ncesempiccia de la moje de n’antro.
Penzi che gnaa poi fà annattene. Penzi che sì, è stronzo, ma è più forte lui e che ti troverai peggio senza di lui che così. Ciai paura daa solitudine e de n’esse capace.
Perché lo fai, disperata dirimpettaiaaaaa?
E er domani diventa mai.