Uno dei brutti più belli del secolo, assai più affascinante di chi lo ha preceduto di un giorno – il magnifico Sean Connery – grazie a quello spirito così romano ma universale, allo sguardo da fauno impertinente e alla voce mutevole, calda o stridula alla bisogna…e a quel sorriso incantevole, sincero, da ragazzaccio impunito. Il maschio-bambino-macho. Un bambacho, direbbe forse lui ma non un bambacione (ndr: bello di mamma), anzi, un uomo tanto allegro e solare quanto profondo e acuto, persino modesto. Immenso Gigi. Si è sempre divertito mentre ci rendeva felici col suo affilato potere comico che non si reincarnerà, come invece aveva fatto lui con Petrolini. La città è un solo pianto mentre ripete le sue battute strozzando il riso tra le lacrime. Il romano è così, era così: deve scherzare. A Roma, se ci si fermava al semaforo col giallo, dietro aspettavano che venisse il rosso ma se al verde non si partiva subito qualcuno gridava sornione: “Ahooò, so finiti i colori” ! E se quel qualcuno suonava pure il clacson allora il romano, rispondeva: “Che te piace ‘a musica”? Ecco la sua Roma, quella che incarnava fino all’osso, quella dell’ironia ad ogni costo, (perché il romano è come “ Il Cavaliere nero”: scherza ma…) anche a costo di morire per una battuta o con una battuta, come ha fatto lui con l’ultimo coup de theatre, chiudendo il sipario a 80 anni precisi, nel giorno dei morti, giorno in cui era anche nato: il calembour dei calembour. Giochi di parole, canzoni, mimica fulminante…non c’era nulla che non sapesse fare sul palcoscenico nonostante avesse frequentato “solo” il corso di mimo del più grande mimo-attore italiano: Giancarlo Cobelli, solo per sfizio. Ma alla fine fu proprio lui a fulminarlo e così lasciò Giurisprudenza. Eterna gratitudine a Cobelli ! Il più grande genio comico romano scoperto da un milanese. Ironia della sorte, anche qui. Dopo il leggendario “A me gli occhi please” scritto con Roberto Lerici, dal ’78, nel suo Laboratorio, lui, il Talento Naturale, forma i migliori artisti tuttora in circolazione… E poi si sa: il grande successo: cinema teatro, tv, doppiaggio (Brando De Niro, Stallone…) da Sidney Lumet ad Arbore, da Prokofiev a Meo Patacca, Da San Filippo Neri ad Arbore, dalla Tosca al Nabucco… il successo è e sarà eterno. Nonostante le lotte per non farsi chiudere il Brancaccio, nonostante nelle alte sfere Tv dicessero: “Proietti non ha la faccia”, per poi fare gli ascolti più alti della storia col “Maresciallo Rocca”, ha continuato ad impegnarsi generosamente ovunque, fino a “Cavalli di Battaglia” dove ha sciorinato tutto il meglio della suoi enormi successi nel 2017 e di recente nello spot-Covid per gli anziani: “Rispettiamo le regole e poi, dopo, anneremo ndò ce pare”. Adesso però quella Roma ironica e irriverente non c’è più, se l’è portata via Proietti Luigi, Grande Ufficiale al Merito della Repubblica, assieme ai nostri cuori e al Teatro tout court, forse. E’ annato ndò je pare… ma ora se pensiamo al Cielo, un po’… ce vie’ da ride. Anche di questo, grazie Gigi.
Forse, durante il lutto cittadino già proclamato, mercoledì potremo salutarlo al Globe Theatre il teatro scespiriano che lui, “comico” dirigeva da anni con enorme successo