A mia mamma

Sono oggi trent’anni, e tu avevi trent’anni.
Qualcosa ricordo dei lunghi capelli neri,
del seno tenero e della nicchia calda –
che fu l’inizio, per me,
Ti ho osservato versare l’ingegno ridente
sull’orto attorno alla tua casa, ritagliare
col metro aureo uno spazio severo e fanciullo
nella terra devastata dallo sconcerto e
dall’amore.

Ti ho sognato spezzata e pigolante nelle mie braccia
e me stessa con lunghi capelli neri e un seno tenero
mentre il grande astro scuro entrava nella stanza.
Ti ho vista più bella giorno dopo giorno e
ho saputo forse com’eri prima, e
ho divinato chissà come saresti fiorita
nelle stagioni inclementi della vita.
Ho assistito alla metamorfosi del tempo,
ti ho sorpreso dolce alleata, donna e
mamma, porgermi la carta del viaggio da sempre incominciato.

Foto della poesia dell’Autrice a sua madre nel giorno del suo sessantesimo

(La mia mamma ha amato e custodito come una una reliquia fino alla fine della sua vita questa mia poesia, scritta e consegnata nelle sue mani il giorno del suo sessantesimo compleanno – MB).

 

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