Dubito che tu possa ricordarti di me. Una intera vita è trascorsa. Eravamo bambini, senza problemi se non quelli che ci procuravamo giorno per giorno. Tu, a dieci anni, eri già una piccola capa assolutamente determinata. Nei tuoi giochi non volevi maschi, ma per me avevi fatto un’eccezione. Quando, a causa di un temporale notturno, era mancata la luce, uno spiritoso aveva fatto il verso del lupo, spaventando così qualche bambino. Tu che eri vicino a me mi hai abbracciato. Per me è stata una scarica elettrica. Il giorno dopo sei partita per Cortina. Tuo padre separato ti pretendeva. Dove eravamo? Forte dei Marmi, pensione Bandinelli, luglio 1952. Partita tu, le tue amichette, forse ingelosite dalla simpatia che mi avevi dimostrato, mi hanno aspettato al varco, gratificandomi con una buona dose di frustate, finchè un signore mi ha sottratto a quelle Erinni miniaturizzate, portandomi via in braccio. Fine della storia che ho sentito l’impulso, del tutto irrazionale di raccontartela. Son felice di averti rivisto, dopo tanto tempo, sia pure in foto e in video. Ricambio, senza interessi, l’abbraccio di allora.
Mauro.
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