Primo Giorno
Allo scopo di capire le usanze degli abitanti del pianeta Terra, mi sono impiantato in una femmina che si trovava a bordo di un mezzo di trasporto diretto verso la loro città. C’ è voluto più tempo che per compiere l’intera orbita di Wurtz. I terrestri si spostano tutti nello stesso momento, ma ognuno da solo alla guida del suo mezzo rudimentale, formando pertanto file interminabili fra esalazioni venefiche e lanciandosi, come uccelli migratori, ripetutamente un richiamo: “Mandocazzovai”.
L’oggetto più importante fra i terrestri è la scatola delle immagini in movimento, posta all’interno di tutte le abitazioni, che riproduce all’infinito quello che si può vedere con maggiore nitidezza all’esterno. Suppongo sia la loro divinità, perché tutti la guardano per moltissimo tempo, più lungo di quello da noi impiegato per compiere l’intera orbita di Wurtz. L’attività più frequente fra i maschi è lanciarsi l’un l’altro solo con i piedi un piccolo oggetto rotondo, circondati da migliaia di altri maschi che urlano alzando le braccia al cielo, mentre altre migliaia se ne stanno seduti e rattristati. Non c’è dubbio che l’oggetto rotondo rappresenti il loro devastato pianeta. Ad intervalli regolari nella scatola delle immagini in movimento viene mostrato un rito di purificazione in cui donne bellissime e seminude, credo delle sacerdotesse, elevano vasetti contenenti un cibo molle e biancastro, pronunciando molte volte la parola magica ”yogurt”.
A mio modesto parere si potrebbe attivare la procedura di disintegrazione del pianeta.
Traduzione dall’alieno di Linda Brunetta