ALL’IMPROVVISO

Non ci si accorge di invecchiare che quando si è già vecchi.
Ieri ero giovane, piena di energia, di sogni, di entusiasmi.
Oggi penso al passato e mi sembra così lontano, così sfocato che lo ricordo appena. Anzi, non lo ricordo affatto, ne ho solo un vago sentore, lo percepisco estraneo, come appartenesse a un’altra.
Ne sono spettatrice distratta e non coinvolta, come se assistessi a una commedia che non mi appassiona.
Eppure è il mio passato, ma forse perché è pieno di dolore e rimpianti, non lo sento più mio, voglio dimenticarlo e rifarmene un altro più bello, più vivo, più gioioso.
Posso inventare con la fantasia una vita diversa, senza dolori ma ricca di amore e di serenità, costruita giorno dopo giorni a mia misura, senza pentimenti.
Posso, è vero; ma non sarebbe che un sogno inconsistente, non vissuto, non sofferto, solo immaginato.
Lo so, non ricordo più nitidamente; ma anche se solo l’ombra mi è rimasta di quello che ho amato, ho patito, ho dato e ricevuto, l’importante è averlo avuto.

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