Femminicidio, stupro, violenza contro le donne. Vittime designate? Vittime “biologiche” della forza? Ma ci sono altre storie. Non di Santa Maria Goretti, per carità, ma di chi ha reagito. X , messa al muro in una strada buia, non ha provato soggezione, ha tenuto i nervi saldi, ha visto un gruppo di ragazzi e ragazze svoltare, ha tirato una gomitata, si è messa a gridare più forte che poteva, l’ha fatto scappare, ha chiamato la polizia, lo ha fatto arrestare, è andata al processo senza farsi intimorire. Y fuori da un festival, trascinata sull’erba, lo prende a calci, a pugni, non molla, lui scappa, lo denuncia, lo fa arrestare. Z che non ci sta, alla festicciola dove gli amichetti vorrebbero farle la festa, tira un cazzotto nelle palle, scappa, denuncia tutti, nonostante le pressioni dei famigliari dei “bravi ragazzi”. Ecco il pensiero di una donna che non ci sta a sentire la voce dei “buoni” , di chi parlando contro la violenza la considera però “naturalmente” vittima. Ecco, in 10 righe. Clint Eastwood è così conciso?