Illustrazione Stefano Navarrini Amanti in cerca di Patria Paolo Messina

Amanti in cerca di Patria

Abito su una strada di pellegrinaggi, c’è chi va a Roma e chi a Santiago, per motivi religiosi. Altri ci passano per protestare, tirandosi dietro carretti, croci di cartone, trattori. Molti per turismo da pochi soldi: vanno senza una meta precisa. Qualcuno, come tutti i ragazzi, chiede l’autostop. Ci incontrai John, che su una bici pieghevole, senza mappe e solo una bussola, andava verso est. Ci incontrai quello che da Guadalupe andava in Terrasanta: voleva passare dai Balcani, ma lì trovò la guerra e tornò indietro. Io vengo dall’isola dei Feaci e do un passaggio a tutti.
Quei due li vidi troppo giovani e pure malmessi. Lui tossiva ed era inverno. Li portai a casa perché avevano fame. Lei spiccicava qualche parola di francese. Aveva diciannove anni, lui venti, e non sapevano mangiare gli spaghetti. Mi disse che erano di Gerusalemme e si amavano. Lei era israeliana, lui palestinese.
Quando ripartirono li salutai come tutti gli altri: «Che la pace vi accompagni». Non capirono e andarono via.
Mi sentii la mamma di Cappuccetto Rosso.

Immagine Stefano Navarrini

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