Gialleggiano le gerbere giocose
gelosamente girandosi e guardando
selvatiche saltellano sognando
serenamente ora stan svettando
sopra e tra i rovi gonfi delle more,
e sulle grasse ortiche,
sulle fila del luppolo e sui pruni.
Ridon di me, di sbieco sussurranti
di me che quest’autunno lascerò
loro il tempo di nascere, sbocciare
crescere, e poi nutrir lumache
e finalmente, al tempo suo, sfiorire.
Come sfiorito è l’amor tuo per me,
sarà di nutrimento ad altri insetti
che poi affamati qui ritorneranno
sul gialleggiar di gerbere giocose.