Il canarino dei minatori
Ebreo, Colonnina di mercurio Della pressione sociale, Ancia nel vento, Ebreo, Cibo della dittatura Carne della carestia, Ci ri-siamo. […]
Nella storia umana la poesia nasce prima della scrittura – è l’arte più nuda, ha bisogno solo di voce e parole. E’ fatta per entrare nella mente e restare nella memoria. Ha ritmo, assonanze, geometrie interne che si diramino nei recessi più profondi del cervello, e lì restino. E’ la più difficile, la più crudele: può essere solo perfetta, altrimenti è indelebilmente brutta. E nulla è più brutto di una brutta poesia. La poesia è poiesis, la poesia fa. E’ il fare. Disegna l’Universo e il pensiero. Senza poesia sarebbe il nulla.
C’è la bella notizia, però: la poesia è adattissima al web, per ragioni semplici quanto intrinseche. E’ sintetica, non si perde in sbavature e va al punto. Il ritmo che contiene trascina la lettura fino in fondo al testo. E’ quasi sempre breve: le canoniche poche righe di attenzione dei lettori nel web le bastano per dire tutto.
Ebreo, Colonnina di mercurio Della pressione sociale, Ancia nel vento, Ebreo, Cibo della dittatura Carne della carestia, Ci ri-siamo. […]
Poi muoviamo le pentole nella sua casa facciamo rumore chiamandoci da una camera all’altra, perché il reale in cui provava
Il potere della preghiera In certe mattine disprego: la vita umana è molto miserevole. Una piccola sconnessione negli ossicini
«Quando avrò tempo» dico e so che non l’avrò: mai l’afferro o lo fermo, non mi sta in mano il tempo,
EMISFERO SINISTRO In questa piccola semisfera sulla quale i miei capelli diventano grigi abitano le parole questo nido di
Perdona le colpe come io rimetto i terrori abroga le dure feste, i fasti, i languori festa della tua carne,
la libertà mi ha raggiunta io ho corso in testa per anni lungo una strada interessante ma stretta
Un giorno Un giorno ho fatto il numero di una casa in cui ho vissuto e sapevo vuota buia chiusa.
Se cerco parole _ Non pensare se cerco parole che voglia nutrirmi di vento un dono di giuste parole incorruttibile
Il capo chino per guardare i piedi, ancora un sì per ascoltare il suono della voce, la mia, ché
ANNA MARIA ORTESE E IL QUI DELLA VITA di Anna Toscano
E adesso? Un colpo di vento fa chiudere il portone, ma il cancello resta sbarrato. il tempo mi