Fuori
Lei camminava. non aveva una direzione. né attraversare la strada le faceva paura. si sentiva come in una […]
Raccontare è un’arte, narrare scrivendo una gioia immensa e uno strenuo lavoro. I testi qui si fanno articolati: dall’umorismo alla memoria, dalla malinconia allo sberleffo. Ma sempre vivono personaggi e balzano all’occhio le storie, si fa densa l’ambientazione e lo stile prende il posto che si merita. Un inizio e una fine chiudono il cerchio e dentro troviamo un senso alle cose che sapevamo o che non sapevamo ancora.
30 dicembre 1966 ore 20. L’odore lo sente già dal pianerottolo – capisce perché nessuno ha risposto al telefono. Non
Oggi ho camminato sugli occhiali. L’ultimo paio. Quattro giorni or sono, montando in auto, ho poggiato una natica sulla montatura
Ho cinque anni. Dev’essere il 1981 o giù di lì. Ho ancora paura del buio e non mi piacciono il
Agosto 1962. Ricordo il suono delle cicale, fuori, nella pineta. Il giorno che Marilyn Monroe morì ero all’isola d’Elba, ospite,
New York, dicembre 1976. Al diciottesimo piano del 12 di 8th-Avenue un uomo ha appena finito di installare una lavastoviglie.
Vivevo sola con una gatta nera da guardia, in un buco che da privilegiata ero riuscita ad avere a equo
A Roma l’estate è meravigliosa! Adoro il puzzo di piscio che aleggia per le strade misto a quello di merda
Fa caldo. Sono le cinque del mattino e sto sulla mia terrazzina, tra le mie piante stente. Non le
Avevo circa tre anni e mezzo. Ero seduta sui gradini del portone di casa nostra in via Leone Vetrano.
Quando Stefano aveva prestato attenzione alle parole di Sandra, il pennino era fermo sotto l’espressione de cuius. Dai tempi
Non mi sentivo solo. Il panorama era mozzafiato, l’ambiente stimolante, e, tutto intorno, un brulicare di esseri viventi di ogni