CARO DRAGO TI SCRIVO
CARO DRAGO TI SCRIVO di Silvia Nebbia – Dear Grisù, caro Draghetto, ancor non hai fatto giurìn giuretta che ti piomba addosso la prima tegolona. La morìa delle vacche? No, la “variante inglese”.
Raccontare è un’arte, narrare scrivendo una gioia immensa e uno strenuo lavoro. I testi qui si fanno articolati: dall’umorismo alla memoria, dalla malinconia allo sberleffo. Ma sempre vivono personaggi e balzano all’occhio le storie, si fa densa l’ambientazione e lo stile prende il posto che si merita. Un inizio e una fine chiudono il cerchio e dentro troviamo un senso alle cose che sapevamo o che non sapevamo ancora.
CARO DRAGO TI SCRIVO di Silvia Nebbia – Dear Grisù, caro Draghetto, ancor non hai fatto giurìn giuretta che ti piomba addosso la prima tegolona. La morìa delle vacche? No, la “variante inglese”.
di Diego C. de la Vega. | Italiane! Italiani! È il vostro nuovo presidente che vi parla! Vi ringrazio della fiducia accordatami. Adesso, grazie ai nuovi estesi poteri che mi avete concesso, potrò contraccambiarvi.
Contea di Dublino, 30 dicembre, 1916 La donna con il filo di perle camminava nel bosco denso di nebbia. I
di LINDA BRUNETTA – Non è credibile la sua proposta di miniserie televisiva “Assalto a Capitol Hill”. Una farsa con morti e feriti in cui centinaia di facinorosi mascherati da gladiatori, da sciamani con le corna tatuati, da soldati con tanto di elmetti mimetici ( e non è nemmeno Halloween!) entrano nel luogo simbolo della democrazia mondiale.
In questi tempi di incertezza, ciascuno deve fare la sua parte. Mi mandano a fare la spesa e io accetto.
Marion era sdraiata sul letto e giocava con l’accendino in mano, lui stava sotto la doccia. Dalla camera poteva sentire
Io , forse ci avrete fatto caso, non ho quasi mai parlato di mia madre. E mi sono chiesto tante
Chissà come sarebbero stati ricordati, tra cinquant’anni, quei giorni. Dato il calo progressivo di immaginazione e creatività accusato dalla stirpe
Lancio un’ultima occhiata allo specchio. «Sei sicura di voler uscire conciata così?» Ci fosse mai una volta in cui vado