Ricordi d’Ungheria
Fin da piccola io lo sapevo, della libreria e piccola casa editrice, al primo piano di un palazzo ottocentesco, nella […]
Mamma, papà, mi racconti una storia? Chi non ha fatto questa domanda, chi non ha sentito più avanti, farsela? Storia, in quella domanda, non distingue fra immaginazione e realtà; ai primordi la distinzione infatti non esiste, pensiamo ai miti. L’importante, nella domanda del bambino, è che il racconto sia ricco, sorprendente, ben recitato. Poi la distinzione si chiarisce e si afferma: la Storia diventa racconto di eventi accaduti e ricostruibili, Ma anche questo racconto è più coinvolgente, più carico di significato se è detto bene, con parole esatte e ritmo accattivante. Anche per raccontare la Storia, la buona scrittura è importante.
Fin da piccola io lo sapevo, della libreria e piccola casa editrice, al primo piano di un palazzo ottocentesco, nella […]
Mio Dio, mio Dio fa che non abbiano mai fine la sabbia e il mare, il mormorio dell’acqua, il luccichio
Ho avuto il privilegio di tradurre diversi titoli di narrativa ungherese ebraica, quasi tutti direttamente o indirettamente attinenti all’Olocausto: il
Sára Salkaházi nacque a Kassa l’11 maggio 1899 in una famiglia borghese. Da giovane svolse molti lavori, incluso quello di
Cinquantacinque anni fa, una copertina indimenticabile di Walter Molino illustrava la tragedia appena consumatasi nel cielo sopra Bascapè, paese senza
The times they are a – changin’ / Perché i tempi stanno cambiando « Venite madri e padri Da tutto
Matilde era padrona di mezza Italia e brigava con il Papa per difendere i suoi possedimenti. Dalla torre del castello
Per decenni gli americani bianchi, i discendenti dei coloni, hanno odiato gli italiani in maniera feroce e sistematica. Dalla fine
“…L’estate ci sorprese, piombando sullo Starnbergersee Con un rovescio di pioggia; ci fermammo sotto il colonnato, E avanzammo nel sole,
Ci sono domande intelligenti e domande sciocche. Domande retoriche e domande capziose, domande imbarazzanti e domande destinate a rimanere senza