Da grande voglio fare l’ottantenne. Lo ripeto spesso, civettuola. Non è che abbia una gran scelta. Ho 75 anni, infatti. Però da un bel po’ di tempo la prospettiva di una libera, petulante, dispettosa vecchiaia mi sorride.
Perché noi anziani siamo proprio come voi giovani: non abbiamo lavoro, non contiamo una cippa e abbiamo un sacco di tempo da perdere. Occasione vantaggiosissima per scoprire come funziona davvero il mondo, e dove sta andando. Sul web.
Nonostante l’età, il mio computer me lo so gestire da sola, mi collego ovunque, so (quasi) tutto di come funziona Facebook, e ho pure fondato La Rivista Intelligente. Ho anche scoperto come ci fregano con gli algoritmi, i troll, i bot. Banno un sacco di esseri più o meno reali che diffondono bufale, calunnie, fake news e intontiscono i polli che ci cascano.
Mentre nel frattempo io avanzo, imparo, studio. Come tanti altri vecchi, certo, ma anche, e soprattutto, come tanti giovani frustrati che si aggrappano alla tastiera come a una zattera di salvataggio, cercando ciò che questa società non offre loro. Potere, libertà senza limiti, illusioni, sfoghi. Rabbia. Invidia. Libertà di offendere. Molto prima dei miei ottant’anni, la marea di “fannulloni” e “fancazzisti” sono diventati la nuova classe dirigente; o almeno così credono loro.
Stiamo già rimboccandoci le maniche – sul web, naturalmente: non abbiamo altri strumenti. Perché noi, vecchi e vecchie, cui pare stiano per tagliare la pensione anche se non è d’oro e non è di origine politica, noi che non siamo nel cerchio del privilegio attuale, noi che non abbiamo alternative, la rete la conosciamo, ne parliamo il linguaggio sintetico e bruciante. Noi ci sappiamo organizzare in gruppi, sappiamo far girare le idee e le proposte. Ci organizziamo per salvare la democrazia.
Noi rendiamo il virtuale REALE. Stiamo arrivando. Tremate, troll.
Anziani Democrazia Social Media