Oggi, 12 aprile 2018, il nostro grande Giorgio Cavagnaro compie sessantaquattro anni. Tanti auguri – La Redazione
Pare che Paul Mc Cartney avesse appena sedici anni quando concepì “When I’m sixty four”, divertissement puntualmente detestato dal suo amico-antagonista John Lennon, e che il produttore George Martin andasse dicendo cose curiose, su questo pezzo. Tipo ad esempio che il buon Paul avesse consapevolmente descritto nella canzone “When I’m sixty four” un futuro per lui infernale, la rappresentazione di ciò che mai e poi mai un adolescente degli anni sessanta avrebbe desiderato diventare.
Oggi che compio io sessantaquattro anni, mi sento in dovere di offrire a tutti una testimonianza diretta. Paul ha già 77 anni e poi è ricco sfondato, motivi per cui il suo esempio non ci è granchè di aiuto.
Vediamo un po’: grosso modo il vecchietto della canzone dei Beatles è in buona salute, intento a praticare il giardinaggio nell’orticello che ogni rispettabile casa inglese nasconde sul retro, mentre la mogliera sferruzza davanti al caminetto. Insomma, ha una casetta con camino acceso e una compagna tranquilla, senza grilli per la testa, pronta a svolgere una proficua azione anche come cuciniera. Il vegliardo progetta anche di affittare una casa per le vacanze estive (d’accordo, l’isola di Wight non è la Sardegna ma ha il suo fascino), dove giocare serenamente con una legione di nipotini.
Per giunta, ipotizza di spassarsela al pub, rientrando a notte fonda sul modello di Andy Capp ma senza paura di una Flo che lo aspetta col mattarello. Il tutto, e qui viene il bello, praticamente in cambio di una eventuale, modestissima prestazione da elettricista. All’occorrenza.
Il panorama infernale non sembra così terrificante, paragonato alla realtà del mio compleanno 2018. Nessuna moglie, nessun caminetto e nessun nipotino, intanto. Il capitolo vacanze è legato a filo doppio alle compagnie aeree low cost per eventuali fuggevoli weekend, il resto è lettura delle raccomandazioni agli anziani in vista delle torride estati romane: bere molta acqua, uscire solo se indispensabile. Certo, posso andare tutte le sere a far bisboccia al bar, senza rischiare la chiorba. Ma chi ne ha la forza?
Per fortuna non ho ancora perso i capelli, e questo è un punto a favore.
Per il resto, fate voi.
“When I get older, losing my hair
many years from now
will you still be sending me a valentine
birthday greetings, bottle of wine
if I’d been out till quarter to three
would you lock the door..
I could be handy mending a fuse
when your lights have gone
you can knit a sweater by the fireside
sunday mornings, go for a ride
doing the garden, digging the weeds
who could ask for more?
Every summer we can rent a cottage
on the Isle of Wight, if it’s not too dear
we shall scrimp and save
grandchildren on your knee
Vera, Chuck, and Dave…
will you still need me?
will you still feed me?
when I’m sixty-four.
Quando diventerò vecchio, senza capelli,
da qui a molti anni,
mi manderai ancora una lettera per San Valentino,
una bottiglia di vino con gli auguri di compleanno?
Se stessi fuori fino alle tre meno un quarto
chiuderesti la porta a chiave?
Potrei rendermi utile, aggiustare un fusibile
quando ti salta la luce, mentre
tu puoi fare un maglione vicino al camino o
andare in giro la domenica mattina.
Curare il giardino, estirpare le erbacce
chi potrebbe chiedere di più?
Ogni estate potrei affittare una villetta
all’Isola di Wight, se non è troppo cara,
faremo economie e risparmieremo,
coi nipotini sulle ginocchia:
Vera, Chuck e Dave.
Avrai ancora bisogno di me,
mi preparerai ancora da mangiare
quando avrò sessantaquattro anni?