Vorrei da te carezze
abbracci
e finalmente i baci sulla bocca –
che, come sai, però, terrei ben chiusa,
perché oramai mi tocca reimparare.
Di nuovo abituarmi a respirare
con la testa piegata e con il naso,
tenendo chiusi gli occhi.
Vorrei due mani sopra i miei ginocchi.
Vorrei tremare, e anche tu tremassi.
Come quando di colpo ci fermammo,
in piedi e faccia a faccia,
immobili ma sempre più vicini
sotto il lampione in piazza della Scala.
E anche, e perdipiù, senza parole.
Cara Giovanna, mi chiamo Francesco Marini e scrivo da Roma.
Ho 50 anni e da sempre sono appassionato di scrittura a tal punto che nel 2016 ho pubblicato una silloge poetica.
Attualmente ho tanti progetti e scrivo molti racconti autobiografici e non.
Sono rimasto molto colpito dalla sua storia, il messaggio che trasmetto è che non bisogna mai arrendersi e non è mai troppo tardi per realizzarsi.
Mi piacerebbe farle leggere qualcosa e magari pubblicare sulla sua rivista, ovviamente non pretendere denaro o altro ma solo la gioia e passione di scrivere.
Attendo risposta e la saluto cordialmente
Francesco Marini