Con Monti fine della Ipocrisia?

novembre, con la chiamata di Monti, è stato certificato che i “partiti” presenti sulla scena politica italiana sono incapaci non – come si è detto e si dice – di affrontare l’emergenza; ma, semplicemente, di governare.
Il Parlamento ha votato la fiducia al governo Monti; significa che l’Italia vuole continuare ad avere un regime nel quale i governi, per essere legittimi, devono ottenere quella fiducia. Non significa, invece, che sono ancora i partiti a tenere il timone. Al contrario: è la dimostrazione che perfino loro sono consapevoli della propria inadeguatezza e del proprio fallimento.
Nelle ultime 48 ore, dal lontano Oriente, Monti prima avverte che se le sue scelte di governo non sono accolte lui , non “tira a campare”; se ne va. Poi ricorda che – come sappiamo tutti – il consenso ai partiti è a livelli infimi.
Nelle stesse ore, a Roma, i partiti si accordano per una legge elettorale che dovrebbe renderli arbitri assoluti del governo.
La divaricazione non potrebbe essere più netta, né rappresentata con più icastica evidenza. Stiamo entrando in un finale di partita difficile e drammatico. Viene da pensare alla Francia del 1958: la posta in gioco è la stessa, la governabilità, di cui nessun Paese può fare a meno. Non so quanti se ne rendano conto, e quanti abbiano in testa le mosse da fare e quelle da contrastare. Intanto, mi sembra il caso di smetterla con l’ipocrisia e di dire ad alta voce come stanno le cose e qual è il nocciolo della questione.

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