B/N, Un maestro delle foto in bianco e nero

Tornare a casa in bicicletta fa sentire un po’ giovani e un po’ eroici. Fa freddissimo, è giusto, sono i giorni della merla, i più freddi dell’anno. Non sto pedalando per stradine di campagna, sto pedalando in città. Quindi devo dribblare rotaie, evitare pedoni che cercano di attraversare la strada, concentrarmi per non essere investita dalle auto e dagli autobus. Nelle orecchie ho le cuffie per sentire la musica, sì lo so che è proibito! Ha cominciato a nevicare quando sono uscita dalla chiesa, il funerale di un amico delizioso divorato da una malattia in pochi mesi. Ma era un ottimista, avrebbe riso quando durante la funzione mi è caduto un guanto e chinandomi per raccoglierlo ho pestato il naso sul banco davanti. OOuuch. Zitta! Il prete iniziava a leggere il libro di Giobbe.
Sant’Ilario…intercedi per lui, rispondono i fedeli. Fedeli? Mah!
Quale santo intercederà per me quando sarà il mio turno? Sono nata nel giorno di Sant’Antonio, ma forse Sant’Andrea è più coinvolto, per via dell’omonimia.
Dal corridoio centrale della chiesa dove seguiamo il feretro verso le porte spalancate vedo la neve cadere. Gli alberi della piazza sono già bianchi. Credo che al mio amico sia piaciuto questo scenario in bianco e nero. Lui, fotografo, che del bianco e nero era un maestro.

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