Foto Stefania Trifoni©

CARA BEFANA, QUEST’ANNO TI CHIEDO

Cara Befy,

tu che svolazzi sopra le nostre teste e vedi cattiverie e atti buoni dalla distanza giusta, quest’anno non portare carbone o dolcetti a bambini e famigliole di qualsiasi tipo. Non lasciare le tue calze piene di dolciumi nei camini o alle finestre.

Non è più il tempo questo.

Dentro il tuo povero sacco, metti tutta la cacca di cavallo, mucca, cane, gabbiani e altri animali, secca, molle, puzzolente e schifosa che puoi. Prendi la scopa e vai. Aguzza la vista e, quando vedi un Uomo che insulta, maltratta, picchia una Donna, usa il mirino e scarica un po’ del contenuto sulla sua testa. Dovrai fare una bella scorta di merda, e magari un triplo rifornimento, perché questi loschi, miseri figuri sono tanti, tantissimi. Non avrai difficoltà a scovarli, sono dovunque. Li puoi sentire urlare, tirare pugni, brandire coltelli, accendere falò, spargere acido, sparare.

A tutte queste azioni violente, tu aprirai il sacco e li riempirai di escrementi gialli e marroni, duri come sassi e melmosi come diarrea. Devi centrarli in pieno, è lì nel loro cervello pieno di vermi e buchi che la cacca deve arrivare, ricoprirli è il tuo scopo, in modo che tutti vedano che sono diventati feci da buttare nelle fogne.

Lo so, penserai che sono cattiva, e sto dicendoti brutte cose, ma, ascoltami bene, nessuno sa più come fermarli, farli smettere. Le donne muoiono per mano loro, Befy, questa è la verità. Aiutami ti prego, anche tu sei un essere femminile, e dietro le scarpe rotte, gli abiti dimessi, i denti storti e il nasone adunco si cela il cuore grande della sorellanza. Spero, alzando gli occhi, di vederti il 6 gennaio in cielo. E il risultato del tuo intervento qui in terra.

 

Smack, ti mando un grande bacio,

Stefy della III B”

 

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