Caro G.

Caro G. ti scrivo.
Siamo rimasti in due
io e mia moglie,
lei passa il suo tempo
in cortile sotto un albero
dice che la sua anima abita lì,
le fa visita dalla mattina presto
la vedo che parla,
a volte ride e gesticola.
Non mi chiede
vieni con me,
con la sua anima
non parlo più da tanto.
Oggi è andata a far spese,
ma sono arrivati
gli operai ed hanno
abbattuto l’albero
dicevano pericolante.
L’hanno trovata a terra
nella corsia dei surgelati
abbattuta da un infarto secco.
Caro G. sono rimasto solo,
vieni presto
sento l’anima mia migrare
verso il pruneto del mio vicino.

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