C’è del marcio in Svezia?

Era notte fonda, ma un fulgido colore nelle tonalità del rossoarancio sfidava le tenebre dello studio ovale.
Il presidente non poteva dormire, tanto lo inquietavano i destini del mondo e, sopra ogni cosa, la tenuta dei muri.
Proverò a fare qualcosa di nuovo, di diverso, pensò tra sé e i tanti sé che litigavano ogni giorno nella sua testa per accaparrarsi l’identità con cui era noto a tutti, semplicemente Trump.
Leggerò un libro, disse ad alta voce. Ne afferrò uno sullo scaffale, dopo aver acceso la luce. Lesse sul dorso “Shakespeare, Amleto”, lo aprì a metà: “C’è del marcio in Danimarca!”
Si stancò per la fatica improba di aver letto il dorso e un rigo, e però quella battuta gli restò impressa nella mente, dove c’era assai spazio, e vagò per giorni e giorni.
Poi si sa, a tutti capita di confondersi con la geografia.

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