La magliaia Delia, è ormai vecchia e stanca: si trascina nel suo laboratorio sulle stampelle accompagnata dal fido Andy che le scodinzola accanto, al massimo esce fuori sulla strada e si siede. Tutti la conoscono in via Lecco e in generale in tutto l’ampio quartiere di Porta Venezia, e tutti le vogliono bene, nonostante la “vecchia” sia bizzarra e umorale. Il suo è uno dei pochissimi negozi artigianali sopravvissuti ai tempi, ai tempi gloriosi e frenetici degli anni ’80 a Milano quando la zona veniva denominata “casbah” per via dei traffici di droga, di prostituzione femminile e maschile e per il tasso di criminalità diffusa. Delia è afflitta dagli acciacchi dell’età ma non ha perso la sua curiosità e abilità nel risolvere gli enigmi. Nel corso dello sgombero della cantina di una casa in cui tale Magda ospitava all’epoca studenti fuori sede, un conoscente di Delia ritrova un libro di Diritto, dalle cui pagine cadono cinque polaroid che faranno tornare indietro le lancette della storia a 37 anni prima. In quelle foto ingiallite la magliaia riconosce Tommaso Marangon, detto Tommi, un ragazzo arrivato in città dal Veneto per frequentare la Bocconi, un bel fioeu entusiasta di quella vita “spericolata” e piena di sorprese che si poteva vivere nella metropoli milanese. Tommi venne però trovato una notte riverso sui bastioni di Porta Venezia con la gola sgozzata e, dopo una breve indagine, il tragico caso venne chiuso e derubricato a rapina finita male. Delia comincia a rimuginare su quella soluzione che già allora le era sembrata improbabile e affida i suoi dubbi all’amico ispettore Attilio Masini, poco propenso a indagare su un’indagine che definisce “impossibile”. Ma Delia lo assilla e Masini obtorto collo comincia a rivangare il passato. Che si ripresenta vivido e affollato di testimoni volontari e involontari, di fantasmi che si ripropongono nella loro inquietante presenza.
“C’è un cadavere sui bastioni di Porta Venezia” è il quarto romanzo “con delitto” con protagonista la magliaia Delia e ovviamente il complesso di vie, case, edifici storici, negozi che caratterizzano uno dei luoghi più famosi di Milano. L’autore è Mauro Biagini, ex-creativo pubblicitario, persona colta e gentile, che chi scrive ha avuto il piacere di conoscere durante una presentazione. Le due Milano, quella di ieri e quella di oggi sono raccontate con grande tenerezza, senza manierismi, con l’affetto di un figlio che nonostante le tante delusioni non può fare a meno di continuare ad amare la sua città perché Milàn l’è pròpi un gran Milàn!
“C’è un cadavere sui bastioni di Porta Venezia” è il quarto romanzo “con delitto” con protagonista la magliaia Delia e ovviamente il complesso di vie, case, edifici storici, negozi che caratterizzano uno dei luoghi più famosi di Milano. L’autore è Mauro Biagini, ex-creativo pubblicitario, persona colta e gentile, che chi scrive ha avuto il piacere di conoscere durante una presentazione. Le due Milano, quella di ieri e quella di oggi sono raccontate con grande tenerezza, senza manierismi, con l’affetto di un figlio che nonostante le tante delusioni non può fare a meno di continuare ad amare la sua città perché Milàn l’è pròpi un gran Milàn!
C’è un cadavere sui bastioni di Porta Venezia (Un cold case per la magliaia Delia) – di Mauro Biagini – Fratelli Frilli editori