Dev’essere bellissimo essere uomo, una grandiosa soddisfazione, un senso come di esistere per davvero. Gli uomini ci tengono da pazzi, lo si vede anche da lontano. Ma dev’essere una ben ardua conquista. Li vedi che arrivano a ogni sforzo per mostrare di esserlo.
Non fare la femminuccia, non piangere, cominciano a dirgli fin da piccoli – perché deve prender loro un vero orrore per la femminilità – e anche di ciò che viene descritto come tale. Finché la ripugnanza non diventa come una seconda natura. Devi fare così, devi essere cosà gli ripetono. Tu sei forte, potente, pericoloso e padrone. Oh, chiaro, se non ci riesci non sei un uomo, sei un esseruccio senza tutte quelle belle luci intorno. Un vero uomo è più. Essere un vero uomo è il tuo destino, guardali laggiù che esempi preclari, eroi antichi e moderni da seguire. Condottieri. Devi comandare. Per comandare devi avere un inferiore. Inferiore è la donna, eccola lì, subito pronta. Meno male che c’è, ed è sprovvista di muscoli. Picchiarla è facile. La violenza è facile, sempre pronta, a tua disposizione. Ma c’è anche un’altra violenza, più bella e elegante, per aiutarsi a sentirsi del tutto virili, a tirarsi su in alto in alto. Perché la donna è scema – e se pur desse segni di non esserlo, puoi convincerla che lo è. Ma non riesce a tutti, purtroppo.
C’è lo sfortunato che per vincere deve per forza ucciderla, il che è spesso pericoloso, e c’è il mediocre che deve accontentarsi di menarla di brutto. Ma i più virili non ne hanno bisogno, hanno una tecnica raffinata: basta che la deprimano, un poco ogni giorno, senza demordere mai. Carina non vali niente. Smontare ogni sua iniziativa, idea – più lei brilla più devi spegnerla. Eh, ci vuole astuzia: devi beccarne i punti deboli. Giorno per giorno, volta per volta. Ogni volta che apre bocca, fare spallucce con fastidio. Non ascoltarla mai, tanto dice sciocchezze – farglielo notare, ripeterlo. Smontarle i sogni, i progetti, le speranze – tanto le sue sono solo cazzate. Se ti mostra una sua opera, trovarne subito, acutamente, i difetti – se non ci sono, inventarli, tanto lei ci casca sempre, quando parli tu. Devi minarle l’amor proprio, tritarle l’autostima (perché purtroppo alcune donne ne hanno). Finché non le è passata per sempre quella maledetta voglia di esistere, di sperare, di creare. A lei non spetta. Devi farla arrivare a credere di non esistere – e infine magari si ammazzerà da sola, senza che tu debba neanche muovere un dito, risparmiandoti la fatica. Il capolavoro. Tu, tu sei il solo vivente. Tu, uomo.
“Questo articolo è parte di una campagna a cui hanno aderito scrittrici e giornaliste italiane per denunciare la violenza di genere e nominarla” #unite #rompiamoilsilenzio
sarebbe bello leggere qui i vostri commenti sul mio testo
A me sembra acqua fresca. Non l’articolo, che è bello, ma la notizia che contiene. E invece è, ancora una volta, una “scandalosa”, stupefacente novità. Brava. Si, è questo l’essere “maschio”, sono queste ed altre le gorzature che subisce per potersi dire”uomo”… Se ci lasciassero crescere liberamente, maschi e femmine… forse finirebbero anche le guerre, chissà.
Ho visto un documentario sulle scimmie africane, ti posso assicurare che l’uomo non si è evoluto molto. La differenza fra le scimmie e l’uomo è che la scimmia maschio combatte contro altri maschi se provano a rubargli la femmina. Il maschio umano aggredisce e uccide la femmina se questa diventa oggetto del desiderio di altri maschi.
Fantastico il tuo dono della sintesi.
grazie. Trattasi anche di esperienza personale e familiare. Di ferite che non si rimarginano