Corri Pietro Corri

Mennea (1952 – 2013) si chiamava Pietro Paolo. il 29 giugno, festa di Pietro e Paolo, era il suo onomastico pieno; più di tutti i Pietri e i Paoli che – a ragione – festeggiano. E’ il giorno giusto per ricordarlo.

Quando mi dicono che è morto Pietro Mennea mi viene un groppo in gola, doloroso, commosso. Non era mio amico, nè conoscente. Ma era un campione. Correva, Pietro, correva sempre. A casa dei suoi che erano contadini. Lui andava nei campi ad aiutare, che fai muscoli, e fiato. E non ti dimentichi per tutta la vita che cosa è la fatica. Eppoi, cazzo, aveva un anno meno di me, che male che mi fa quando vanno via questi che non è ancora il tempo.
Aveva un fisico che era sottile come una scheggia, e tagliava davvero l’aria come una scheggia di vetro, una punta di freccia. Era una scheggia che si piantava nella carne di quelli che rimanevano indietro, dietro a ‘sto contadino del Sud che stava sulle balle a tutti perché quando arrivava primo faceva segno col dito come a dire sono il primo, e rimango il primo, perché corro più veloce di te.
I soldi della medaglia d’oro li aveva spesi per comperare le poltrone del salotto, diceva che mai le avrebbe cambiate perché stava seduto sopra la sua medaglia d’oro, capisci?
Che tipo che era. Capace di mangiare mezza teglia di pasta al forno poi allenarsi e fare il tempo. La fame era quella. Quella dei contadini, dei faticatori. La faccia come quella dei proletari che la fatica la sanno bene, e correre è un lusso.
Alle ultime Olimpiadi di Londra non fu invitato, le gloriose medaglie d’oro dell’Italia sportiva non erano previste. Forse bisognava far posto ad altri: politici, amministratori, manager.
Ma di lui mi resta il senso dello sport come estrema realizzazione di un sogno, che si fatica, che si conquista, che fa male dappertutto ma si va perché quando arrivi sei in cima, sei in cima.
Corri, Pietro, corri per sempre. Nei miei sogni. Per tutti quelli che amano sentire il vento sulla faccia, sentire il cuore che batte e andare fino a che si va. Andare. Di corsa, per sempre. Come te.

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