Delirio hollywoodiano

A Los Angeles – CA – esercita la sua professione, alternandosi nello studio italiano sito in Roma quartiere Cinecittà, la dottoressa Mara Viglia, rinomato/a (per non scontentare nessuno/a) psicoterapeuta.
Nella città delle “stelle”, dove in ogni angolo si possono nascondere celebrità e, soprattutto, persone convinte di esserlo, la dottoressa si barcamena a menadito tra sogni e realtà dei suoi pazienti.
La sua specializzazione nell’ambito della psicoterapia è quella dell’interpretazione dei deliri (altro che sogni!). Più che medicina, vera arte a metà tra psicoanalisi e commedia.
Con meraviglia Mara Viglia sostiene, stante la sua lunga esperienza tra Italia e California, che i deliri non vanno rappresentati solamente come sintomi di disordine mentale. Spesso rappresentano sceneggiature, copioni di film mentali i cui autori non sono che i pazienti che provano a dare un senso alla realtà che li opprime.
“Qui a Los Angeles ed in parte anche a Roma, soprattutto negli anni addietro, i deliri risentono della presenza del Cinema”. È questa la prima affermazione della dottoressa nel corso del nostro incontro. “Mi creda” continua “ho avuto dei pazienti convinti di poter vincere l’Oscar. La cosa che non andava era che non solo non si trattava di comparse, ma di gente che non aveva mai recitato o lavorato nel Cinema”.
Per scoprire il significato soggettivo del delirio occorre un lavoro pari a quello di un infallibile detective da serie TV. “Nel mio caso non bisogna raccogliere indizi, ma piccoli frammenti di pura fantasia”.
Il rischio è quello di essere, a volte, sopraffatti dal lucido e ben orchestrato delirio. “Un paziente italiano qualche anno fa era convinto di essere Leonardo da Vinci. Sentendolo discutere, ammirandolo nel creare arte disegnando schizzi, che lui chiamava i codici segreti, quasi stavo per crederci anche io”.
La dottoressa Mara Viglia ha messo a punto anche una particolare terapia che ha chiamato “psicoterapia teatrale”.
Ci dice che “l’idea è nata per la vicinanza, sia qui che in Italia, con l’ambiente della recitazione. Ho avuto l’intuizione di basare le sedute come se fossero altrettanti provini. E’ come se ciascun paziente portasse il suo copione delirante. Al termine della performance si cerca di capire insieme cosa funziona, cosa non funziona e come poter migliorare il copione. Quello che non posso fare è di buttar via i copioni. Posso, anzi devo, aiutarli a riscrivere quei copioni suggerendo di aggiungere un po’ di sano realismo alla trama”.
Più che uno/a psicoterapeuta la dottoressa Mara Viglia è una sorta di regista all’incontrario (a volte anche critico teatrale/cinematografico) che si sforza di trovare “all’attore” il giusto ruolo nel mondo reale.
Dimenticavo; a taccuino riposto la dottoressa Mara Viglia mi ha confessato che “a volte qualcuno dei pazienti l’Oscar l’ha preso davvero”!

Storie di umorismo pungente – Dai deliranti “Studios” il Vostro inviato (Mic L’Ape 🐝)

4 commenti su “Delirio hollywoodiano”

  1. Nell’intricato impegno di descrivere l’arte del contrario, il paradosso esistenziale dell’assurda identità emerge attraverso una lineare e incisiva descrizione. Ottimo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto