Il modo in cui ragione e sentimento si intrecciano e intessono il libro di Emanuele Trevi, Qualcosa di scritto, è bellissimo. La Ragione di Trevi che vuole capire il perché e i misteri legati all’opera e alla morte di Pasolini; il Sentimento di Laura Betti di vivere la presenza di Pier Paolo oltre la morte.
Il sentimento di Emanuele Trevi verso la Betti, frammisto di angoscia, timore, ammirazione e rifiuto. La ragione di Laura nel comprendere ciò che di più profondo percuote l’anima delle persone che le sono intorno.
I personaggi che agiscono il testo sono tre: Pier Paolo Pasolini, Laura Betti ed Emanuele Trevi, anzi, scusate ho sbagliato, i veri personaggi sono P.P.P., la Pazza e l’Autore da Giovane. Loro si incrociano fisicamente o intellettualmente, negli spazi del Fondo Pasolini, nella casa di Laura o in viaggio in Grecia. P.P.P. con il lascito del suo ultimo e incompleto romanzo Petrolio (ultimo perché così definito dallo stesso Pasolini, incompleto perché fu ucciso la notte tra l’uno e il due novembre del 1975); la Pazza con le sue scenate verso tutti e, nella storia, soprattutto verso l’Autore da Giovane; e infine l’Autore da Giovane alle prese sia con la raccolta delle interviste rilasciate da P.P.P. da raccogliere e organizzare per conto del Fondo Pasolini, sia con il suo primo romanzo. Ma è anche indubitabile che l’unico e grande personaggio è Lei, Laura Betti, perché incredibilmente vera e naturalmente umana.
La trama, nel continuo alternarsi tra gli scontri con la Pazza e gli incontri con il Testo di P.P.P. , è doppia, così come il personaggio di Petrolio che per arrivare alla comprensione deve duplicarsi. Perché “il doppio genera l’androgino … e l’androginia è il segno, la condizione specifica di un vertiginoso aumento di conoscenza”. Ma questo romanzo non vuole essere una narrazione quanto un percorso, forse e potenzialmente un’iniziazione, per questo il finale è nelle pietre e nei resti di Eleusi dove per secoli si è svolto il mistero dei misteri.
PS. Bellissima è anche la foto in copertina di Elisabetta Catalano
Emanuele Trevi, Qualcosa di scritto, Ponte alle Grazie, 2012.