ELEGIA CANTABILE ALLA VITA MIA
credevo d’essere desta
ma dormivo
credevo di morire
ma sognavo
sognavo d’esser viva
mi sbagliavo.
sognavo la mia vita
che non c’era
non è questa la vita
non è vera-
Non è questa la vita!
Questa non è la vita
io lo so, la conosco –
o perlomeno
nei deserti crepuscoli di giugno
quando assonnata e immensa
al di là delle alte ultime case
apparve sbadigliando alla città
la riconobbi al volo.
Io la conosco e grido
questa non è la vita
e non è mia.
Pertanto, la nostalgia non è della bellezza
della perduta giovinezza
la nostalgia non è della mia vita,
delle gioie passate
o dell’amore
che più non tornerà.
Ma piuttosto è il ricordo
di un’altra vita
che ho sempre attesa e non ho mai vissuta
sempre promessa, mai mantenuta
l’unica vera vita mai avuta
QUESTA NON E’ LA FINE
Flora chiede di mai più tormentarla per tenerla in vita. Va per gli ottanta, ha vissuto abbastanza, ha scritto e creato, e, pur trattandosi per lo più solo di brevi poesie, è roba di classe. Quindi è soddisfatta. Le è chiaro che c’è chi sta ben peggio di lei. Attualmente ci sembra lucida di mente, per quanto stanca nell’anima e acciaccata nel fisico, ma non soffre di niente di terminale, che si sappia. Quindi niente bisturi, niente anestesie orrende e legacci su un tavolo, con una brutta luce addosso – e tanti freddi estranei che la guardano – niente tagli e ricuciture sadiche, mai più. Mai più operazioni su quel corpo brutto, sofferente e spogliato. Vorrà placebo, cure gentili, magari morfina e infine un hospice circondato di prati punteggiati da leprotti e boschi di usignoli. Flora non sa se in coma si senta qualcosa – forse con una famiglia amorosa che andasse ogni giorno a parlarle, cantare le sue canzoni, leggerle Emily Dickinson – forse sognando cieli rosa e cuccioli morbidi, potrebbe valere la pena durare ancora – ma sa che non le accadrà. Comunque ci tiene a confermare che, per ora, non ha alcuna fretta. E’ probabile che la sua vita non sia ancora cominciata
*Le fotografie nel testo sono dell’Autrice