La canzone, composta da Jobim e Mendonça, fu incisa da João Gilberto (clicca qui) alla fine del 1958. Fu uno di quei 78 giri che avrebbero cambiato in modo significativo la musica brasiliana. La strepitosa successione di accordi, il ritmo sensuale, la voce sussurrata, la melodia straniante e, nelle incisioni successive, il caldo suono del sax di Stan Getz stregano chi si perde negli insondabili piaceri che la musica evoca.
Desafinado è il titolo. Ma non tutti conoscono il portoghese e spesso non si presta attenzione al significato del testo. Desafinado significa stonato.
In quegli anni Jobim e Mendonça, nei locali di Rio densi di fumo di sigarette e tra un pubblico eccitato dai sapori del rhum, accompagnavano spesso cantanti poco intonati. E così vollero dedicare a loro la canzone.
Un verso, tra i più belli messi in musica, recita: “ É que os desafinados também têm coração” (Il fatto è che anche chi è stonato ha un cuore). E se il cuore di chi è stonato è meraviglioso come la canzone, niente è più auspicabile che essere ”stonati” e non trovarsi in sintonia con i modi imposti dalle convenzioni.
PS = A chi ama la bossa nova e a chi pensa di essere “Desafinado”, potrebbe piacere la serie in programma su #Netflix intitolata “Girls from Ipanema”. Suggestiva ricostruzione degli anni ’60 a Rio de Janeiro, attori bravissimi, musica straordinaria.
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