Di malavoglia

Verrò da te
col cuore di traverso
diciamo sulle ventitré.
Non ho bagaglio
solo un insolito
tamburellar di dita
foriero di silenzi.
Un pentimento
tenuto stretto
sotto l’ascella
e un francesismo
sulle labbra.
Lascio porte
e finestre spalancate,
in casa nuvole,
vento e stormir di fronde.
Poi tu mi leggerai
di malavoglia,
gettando le carte
come un gatto annoiato.

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