“Domani interrogo” di Gaja Cenciarelli

“Domani interrogo” di Gaja Cenciarelli è un romanzo del 2022. Per svariate vicissitudini personali sono riuscito a leggerlo solamente adesso. Ebbene, mi ero perso moltissimo sinora.
Perché questo libro è davvero incantevole. È toccante, ironico, intelligente, realistico. Di più. È esattamente cosa pensi di trovare in un liceo di una periferia. Certo, è Roma. Ma potrebbe essere ovunque.
Romanesco, italiano, inglese. E così ecco Joyce e amicizia, dolore e amore, Shelley e droga, borgata e Africa, destra e sinistra.
Ma, soprattutto, lei. La scuola, le sue mura, lei che osserva, lei che capisce, lei che tutto ha visto e tutto ha ancora da vedere. Lei che conosce passato, presente e futuro di chi la frequenta.
Infine, last but not least per l’appunto, l’ansia, le paure, le gioie, i drammi e le risate. Cose che accomunano, a ben vedere, la professoressa di inglese e i suoi ragazzi.
Lei, la “pressoré”, che vorrebbe essere distaccata come tanti suoi colleghi, lei che vorrebbe fare le sue ore e poi mettere da parte quei ragazzi. E invece non vi riesce. Perché sente tutto l’amore per questa gioventù, non più la migliore del decennio 60/70, eppure una gioventù che si sente in bilico tra le incertezze di un’adolescenza, già di per sé complicata, per di più in una zona – quella di cui ci parla anche Zerocalcare, tanto per intenderci – che ti impone di crescere in fretta.
E allora li vedi quei ragazzi, provi quel loro singolo peso cui devono sottostare, e ti commuovi vivendo quella loro quotidianità, quel loro avvicinarsi alla maturità.
E quella professoressa, a cui tutti parlano in romanesco, e che incarna e ricorda quegli insegnanti che ancora oggi, magari trent’anni dopo, portiamo tuttora nel cuore. Dicevo, quella professoressa a cui non si può non volere bene, esattamente come quel bene immenso che lei vuole ai suoi alunni. E che loro vogliono a lei.
Ché esiste un mondo là fuori, un mondo maledettamente complicato. Eppure, sempre in quel mondo, c’è chi una mano è sempre disposto a tenderla, chi è disposto ad ascoltare. Lacrime e risate. Uno di quei libri che vorresti non finissero mai.
E a me viene unicamente da dire due cose: leggetelo.
Infine: grazie, Gaja.

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