Dopo gli indignati arrivano i rintronati

primi sono arrivati alla spicciolata verso le undici di sera, hanno dormito sulle scale, sotto le tende, nei sacchi a pelo. Alle cinque del mattino erano già mille e cinquecento. La folla è cresciuta, sembrava un fiume in piena: migliaia di persone. Dodici ore dopo erano diecimila, centinaia di poliziotti non sono bastati a contenerli. Urlavano come impazziti, spinte, schiaffi e all’improvviso, prevedibile, è scattata la violenza cieca. Hanno cominciato a rompere le vetrine. Chiuse le vie di accesso, le consolari e il Grande Raccordo Anulare. E’ di nuovo un’odissea per i cittadini in balia dei più scalmanati.
Le autorità sono sotto accusa. Chi ha autorizzato la manifestazione del 14 ottobre? Chi ha autorizzato i due nubifragi? E infine chi ha autorizzato l’apertura del nuovo punto vendita di prodotti tecnologici in zona Ponte Milvio, che ha provocato la paralisi della città trasformandola nella capitale dei rintronati (neologismo che indica gli adoratori di Trony)?
“Ci avevano assicurato che gli italiani sono poveri.” si giustificano. Proprio per questo hanno diritto ad un palmare a testa! Il Codacons ha già chiesto come risarcimento per i residenti danneggiati dal traffico impazzito un buono sconto di cento euro cadauno, da utilizzare nel megastore impropriamente aperto nel loro quartiere: “Vogliamo spendere anche noi!” Non tutti insieme però, altrimenti parte un’altra calca delirante.
E’ ora di finirla con l’apertura di centri commerciali “a buffo”, che attirano giovani senza altre prospettive che comprare un computer a metà prezzo. E non si creda che sia questa la via per uscire dalla recessione. Non ci facciamo ingannare dai 2 milioni e mezzo di euro realizzati dal megastore in una giornata: non vanno esibiti a Bruxelles come il primo ed unico risultato positivo della manovra economica. Quanti punti vendita come questo sono necessari per sanare il debito pubblico e far ripartire la macchina? Sempre che si riesca ad uscire dal posteggio.
Intanto i rintronati vanno identificati uno ad uno, a cominciare da quella giovane donna che, esibendo una busta di plastica piena di cellulari e chissà cos’altro, ha dichiarato a viso scoperto al Tg3: “Dalle 4 del mattino che sto’ qui, finalmente ho riuscito a comprare!”

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