Dopo la pioggia

La porta a vetri dello studio del nonno si apriva sul suo giardino che, per me bambina, aveva il fascino di una jungla.
Un glicine imponente annunciava la casa fin dalla strada, poi erano gli iris a continuare il viola.
A volte pioveva, a lungo.
Il miracolo del gocciolìo profumato io non l’ho più dimenticato.
Cadevano con le gocce anche i petali, tutto diventava viola, e tutto era, ancora, bellezza.
Dopo la pioggia tutto gocciolava, il giardino suonava di piccoli suoni e il glicine perdeva i petali mescolandosi con le edere.
Tutto era perfetto.
Tutto.

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