Dopo l’amore

C’è la casa, bella, accogliente, i fiori sempre freschi nel vaso, il cortile col tavolo da pranzo e i giochi delle gemelle in un angolo. Ci sono le gemelle, identiche come due gocce d’acqua ma diverse nel carattere. Ci sono tutte le cose accumulate in quindici anni di vita insieme.
C’è tutto tranne l’amore di un tempo. Sostituito giorno dopo giorno dall’odio, dall’insofferenza e dalla diffidenza reciproche.
Il regista belga Joachim LaFosse, dopo il bellissimo “Proprietà privata“, torna a parlare di relazioni famigliari, raccontando il dramma di una coppia in crisi. Che è costretta a convivere e a condividere, per problemi di ordine economico, gli stessi spazi. Che diventano angusti e claustrofobici. Con i silenzi di lei carichi di risentimento, gli sbotti d’ira di lui che non si arrende all’evidenza.
Trascinati dall’esuberanza delle bambine lui e lei si costringono, a volte, a rientrare nei ruoli dismessi di madre e di padre amorevoli, ma il conflitto è sempre lì, come la polvere sotto il tappeto.
Con un andamento teatrale che restringe il mondo tra le mura domestiche e blinda lei e lui in un lento gioco al massacro, LaFosse entra nell’economia della coppia – “L’économie du couple” è il titolo originale del film – e con estrema lucidità, evitando cliché, squaderna il dramma che è di tante famiglie. Dove spesso i beni in comune: la casa, i mobili, le suppellettili, gli stessi figli diventano oggetto di contesa. E dove il compromesso sembra lontano. Un tempo – dice la madre della protagonista – le cose si riparavano: se si rompeva la lavatrice si cercava il pezzo di ricambio, e nel matrimonio se c’erano dei problemi si cercava di superarli, oggi si butta via tutto e subito, relazioni comprese. Anche se, questo è il messaggio del film, affetti e sentimenti non si possono tagliare a metà e ridistribuire equamente come le proprietà immobiliari.

Bravissimi gli interpreti, Bérénice Bejo nella parte di Marie, Cédric Khan in quella di Boris. Straordinarie le due bambine, Jade e Margaux Soentjens, gemelle nella vita come fratelli gemelli erano i protagonisti di “Proprietà privata”, e come lo è lo stesso regista. Quasi a doppiare negli occhi innocenti ma acuti di Jade e Margaux (che mantengono i loro nomi nel film), quel senso di amore caparbio, nonostante tutto, verso i loro genitori.

Dopo l’amore di Joachim LaFosse (Francia-Belgio 2016)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto