Velia Elisei vedova di Franco Nebbia (fotografa)
Roma 1/12/1931- Roma 24/4/2021
Cerco di ritrovare i tuoi occhi nei miei ma sono quelli del padre. Forse i capelli di tua madre ritornano nelle onde mie castane. Le mani piccine un poco ti somigliano e l’olivastro leggero mi avvicina al tuo splendore di regina fenicia. Il fuoco del tuo sguardo è mitigato nel mio viso dalla malinconia di sempre, ora feroce.
Sembra esserci poco di te in me, le caviglie forse, o le labbra, eppure ti incarno in ogni lombo, nel Sogno e nel Coraggio tuoi che non mi abbandonano un istante. Sei la mia carne, il mio petto, il mio orgoglio di orfana vecchia.
Piccola partigiana sfuggita allo stupro nazista, ti sei immolata fino al 24 Aprile, giusto a un secondo dalla Liberazione, tua. Ay, combattente eterna!
Ora dovrei parlarti, madre… Ora! Ridere e cantare lo feci sempre, imparando il tuo gorgheggio popolare, ricco e veritiero e così ti stringo come volevi tu, al seno e come tu mi cantavi, ti canto: “Fate la nanna, che possi dormire, il letto ti sia fatto di vìole, il letto ti sia fatto di vìole ed il cuscino di…raggi di sole”. ♡