Dove non ho mai abitato

Manfredi, notissimo architetto torinese, compie 84 anni. Attorno al desco sono riuniti i suoi migliori amici, tra cui Massimo, il giovane collega al quale Manfredi ha di fatto già passato il testimone. In estremo ritardo arriva Francesca, sua unica figlia, che da anni ha abbandonato la professione ereditata dal padre, e vive lontana, a Parigi, con il ricco marito e la figlia adolescente.
Francesca decide però di trattenersi più a lungo in Italia per badare all’anziano genitore e accetta, di malavoglia, di aiutare Massimo nella ristrutturazione di una villa fuori Torino. La splendida fotografia di Fabio Cianchetti si sofferma sugli ambienti interni, raffinatissimi, e su quelli esterni, le luci dell’aeroporto di Caselle, il panorama che circonda la villa, con il lago sottostante e le montagne alle spalle. Ma, soprattutto, indugia sui volti di Francesca e di Massimo, sui cambiamenti d’espressione che avvengono in loro e tra loro. Entrambi chiusi, inizialmente, in un riserbo quasi scontroso (lui), impacciato (lei). Anche se, pian piano, le loro riserve si sciolgono.
Con andamento piano, elegante, coinvolgente, il regista bergamasco Paolo Franchi racconta un dramma borghese con atmosfere rarefatte che ricordano il cinema di Visconti e Antonioni, in cui i protagonisti sono costretti in schemi rigidi e freddi, da cui è difficile evadere. Che in parte si sono fabbricati con le loro mani. So solo costruire case per gli altri – risponde Massimo all’amica che gli rimprovera di avere ancora in giro scatoloni imballati per casa. Non ho mai scritto una lettera d’amore – dice Francesca – pensando a tutte le occasioni mancate della sua vita. Una storia di silenzi, di sentimenti repressi o inespressi, in cui i luoghi dell’anima sono i più asfittici e l’abitare è sempre altrove, oltre le mura di case dall’apparenza sontuosa.
Un eccellente Fabrizio Gifuni nel ruolo di Massimo, la sempre brava Emmanuelle Devos (la ricordiamo con Il figlio dell’altra) in quello di Francesca e Giulio Brogi nella parte dello stravagante Manfredi. Le musiche, bellissime, sono di Pino Donaggio.
Dove non ho mai abitato – di Paolo Franchi – Italia 2017

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