snoopy

Dubbio

 

Sofia è abbronzata, allegra, ha tagliato i capelli da poco, corti come piacciono a lei. L’estate l’ha abbracciata rendendola più forte, come sempre, tutti gli anni. Va al controllo con disinvoltura, cammina veloce come sempre, lo zainetto colorato sulle spalle. Ama i colori, Sofia. Il controllo? Pura routine. L’ecografo si muove, tutto a posto si…ma cos’è questa? Ah, vediamo meglio….come, prima non c’era! E adesso c’è. Piccola, ma vagamente minacciosa. La dottoressa scrive: marker tumorali, subito. Subito? Si. Arrivederci. Dejavu. Tanti anni fa, sul foglio della diagnosi scritto in nero, danzavano le lettere rosse di una piccola parola: carcinoma. Guarito. Di corsa dal suo dottore in cerca di rassicurazioni, la fotografia della “cosa” nello zainetto rosa. Lui guarda, studia. Lei fruga ansiosa nei suoi occhi, tormenta con la mano la catenina che ha al collo. Lui dice: non dovrebbe, ma vediamo i marker. Ha fatto bene a farli, quel tipo di tumore è, per le donne, fra i più aggressivi. Niente rassicurazioni. Esce nel caldo afoso di un’estate finta. D’improvviso non la sopporta. Perché io, mi sento bene, non ha senso. E perché non tu, cosa sei, intoccabile? Morirei giovane, non avrei il dolore di vedere il mio uomo più grande di me andarsene, non avrei il problema di invecchiare da sola senza marito e senza figli non vedrei….si, non vedrei. Più nulla.
Seppellitemi con il mio vestito da sposa addosso, quella meravigliosa gonna vintage che ho comprato per sposarmi a las vegas, sposa di contrabbando ma sempre sposa. Il verdetto arriva fra quarantottore. Due Sofie aspettano: quella, rassegnata, che vuole il vestito da sposa nella bara e quella che la sua gonna di tulle a quattro strati la vuole usare, ogni anniversario, per ballare. Chi vincerà?

 

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