Tutti i giorni, più o meno alla stessa ora. Circa ottant’anni entrambi, lui avanti, magrissimo, basettoni alla Clouseau, pantaloni a scacchi, giacche policrome… di certo bizzarro, di certo un artista. Lei, come a proteggerne la camminata ondivaga e il silenzio, un passo indietro, solida, gli occhi sempre sorridenti, ricci, incoraggianti: ”Che bel sole oggi, evviva! “, a maggio. ”Dai che si torna a casa al caldo!”, a dicembre. Immaginavo così i loro dialoghi muti ma evidenti così come percepivo l’ assoluta armonia negli abiti certamente selezionati da lei, con levità, ogni mattina. Un giorno, dopo un periodo imprecisabile (ci si distrae dal mondo), l’ho rivisto. Solo, sempre un po’ avanti nella postura, come ad attenderne il passo e lo sguardo. L’abbigliamento, perfetto, nell’armonia dei colori e nel risultato.