Sull’autobus di questa mattina, al capolinea, eravamo io, due donne rumene, una ragazza indiana con i suoi pantaloni variopinti sotto una gonna variopinta e avvolta in uno scialle variopinto, due giovani africane dalla pelle come l’ebano e i denti bianchissimi e le treccine, fitte fitte sulla testa, acconciate con tante perline colorate, e poi una signora orientale con una tunica lunga e scura e gli occhi a mandorla.
Dopo tanti giorni di caldo asfissiante, per la prima volta, questa mattina, l’aria era spumeggiante. Pulita. E sarà stato per quell’aria frizzantina o perché l’autista si è messo a canticchiare Ciumachella de Trastevere… non lo so… ma si è creata una bella atmosfera. Mi sentivo contenta e così deve essere stato anche per le donne rumene e la ragazza indiana e le giovani africane e la signora orientale. Mi sono sembrate contente anche loro. Non eravamo un gruppo di donne insonnolite che andavano al lavoro, ma le passeggere a bordo di un Sottomarino Giallo in rotta verso qualcosa di bello.
Alla fermata successiva è salito un militare con la tipica divisa mimetica dell’esercito. Era un ragazzo. Giovanissimo. Deve aver percepito anche lui quella atmosfera.
«Anvedi quante belle signore, oggi!», ha esclamato, dopo un momento di titubanza. «Buongiorno a voi, eh!».
Tutte abbiamo sorriso.
«Buongiorno!», gli abbiamo risposto quasi in coro.
L’autista ha ingranato la marcia ed è ripartito, continuando a canticchiare Ciumachella de Trastevere.
È stato bello.
Anche leggerlo è stato bello!
🧡💛💚💙